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È meglio scrivere post lunghi o brevi?

Il content marketing è sempre più diffuso. Gli investimenti aumentano ma anche la concorrenza.

Per questo diventa sempre più importante creare contenuti utili e rilevanti per il proprio pubblico.

Ma quanto sono lunghi i contenuti che funzionano?

 

Il Content Marketing Institute ha spiegato chiaramente il valore dei contenuti:

  • 200 milioni di persone usano ad blockers (bloccano le pubblicità su internet).
  • leaders nel content marketing ricevono 7,8 volte il traffico dei non-leaders.
  • I contenuti creano ricordo di Marca. E questo, aumenta l’engagement.
  • Il tempo medio di lettura è di 37 secondi.
  • 88% dei marketers B2B utilizza il content marketing nella propria strategia.
  • Il content marketing ha un tasso di conversione più elevato degli altri strumenti.
  • L’email marketing è una delle forme più efficaci di content marketing.

 

 

Ma quanto dev’essere lungo un blog post?

È di qualche anno fa la presentazione di Forbes, in cui suggerivano:

“Scrivi post brevi e concisi. Dopo 750 parole —qualcuno anche dopo la metà—rischi di perdere l’attenzione dei tuoi lettori.”

 

Qualcuno prese il suggerimento molto seriamente. La lunghezza media degli articoli su Wordpress era di 280 parole. La maggior parte è stata vista da una manciata di persone. 
Ma ci sono contenuti brevi che sono stati visti da centinaia di migliaia di persone.

 

I tuoi articoli dovrebbero essere corti come quelli di Seth Godin.

Seth Godin Post brevi

Seth Godin è un punto di riferimento nel marketing internazionale. Ha costruito la propria carriera incoraggiando i lettori a fare un buon lavoro. E a farsi notare.

È famoso per i propri articoli brevi, quotidiani, su qualsiasi argomento lo colpisca. 

Uno dei più brevi è di 57 parole, escluso il titolo: "But what will I tell the others?".

Ha ricevuto 32 retweet e 50 like su Twitter. Più di 200 likes tra Google Plus e Facebook. Più di 200 condivisioni su Linkedin. Non male per un contenuto così breve.

Seth_s_Blog_But_what_will_I_tell_the_others_.png 

Il caso di Seth Godin è davvero eccezionale. Ma non è il solo.

 

Anche Disney ha grande successo con contenuti brevi. Ogni giorno posta intorno alle 200 parole e sono molto apprezzate dai fans.

 

Disney Parks post breve

 

Con 68 lettere ha ricevuto 557 likes, 36 condivisioni e 13 commenti su Facebook, 97 retweets e 479 cuoricini su Twitter e molti pin su Pinterest.

 

I contenuti corti funzionano, se sono BRIEFF.

  • B—Big Fan Base.
  • R—Remarkable Content.
  • I—Images that are Eye-Catching and Compelling.
  • E—Every Day (Or Close to It).
  • F— Focused on a Single Idea.

 

Farsi notare con contenuti brevi è difficile. Se i tuoi contenuti non hanno le 5 caratteristi riportate sopra. Potrebbe essere molto difficile trovare un pubblico che apprezzi e condivida. 

 

Un altro aspetto negativo dei contenuti brevi: anche la loro vita è breve.

Vuol dire che il tuo pubblico ne parlerà oggi. Ma domani vorrà un nuovo contenuto breve.

E questo ci porta a dire che…

 

I tuoi articoli dovrebbero essere lunghi come quelli di Buffer.

Una volta potevi scrivere 500 parole e sperare di arrivare nelle prime posizioni di Google. Poi è arrivato il Panda che ha preso di mira i contenuti brevi.

 Panda short content

Improvvisamente i SEO copywriters hanno invitato i clienti a creare contenuti più lunghi e migliori. E a rimuovere quelli al di sotto delle 300 parole.

 

I contenuti lunghi portano sul sito i lettori più interessati. E li coinvolgono per più tempo. Se scritti correttamente, trasmettono la tua competenza su un argomento specifico.

Anche se il tuo articolo non riceve grandi reazioni nel breve periodo, resterà comunque su web per aiutare un tuo potenziale cliente a risolvere il proprio problema.

 

Ma i contenuti lunghi sono più difficili da realizzare. Un’idea che potrebbe essere espressa in qualche riga, diventa noiosa quando viene stiracchiata per raggiungere le 2.000 parole. 

Per questo è indispensabile fare una buona ricerca.

Sono in poche le aziende che possono permettersi un dipendente che passi una giornata a fare ricerca e un’altra a produrre il contenuto.

Anche per questo, solo il 15% dei contenuti presenti su web superano le 1.000 parole.

 leo widrich Buffer founder

Hai già sentito parlare di Buffer, giusto? È una delle migliori applicazioni per organizzare i contenuti sui social media. Poco dopo il lancio, il suo fondatore ha provato per lungo tempo a contattare TechCrunch, Mashable e altri blog per chiedere PR sul loro nuovo servizio. Nessuno scrisse su di loro. Non avevano contatti. E nessuna credibilità. Decisero di puntare sul proprio blog.

 

Per i primi mesi hanno scritto sul "Social Media Marketing", dando suggerimenti per ottenere il massimo dalla loro piattaforma. Ma le cose sono decollate, quando la content strategy è passata da articoli su Twitter e Facebook, a quelli di approfondimento sulla costruzione di un nuovo business, su psicologia, tecnologia e design.

 

Buffer post lunghi

 

Articoli come  Why We Have Our Best Ideas in the Shower: The Science of Creativity” e “29 Free Internet Tools to Improve Your Marketing Starting Today” superano ampiamente le 1.800 parole.

nessuno dei due articoli parla di Social Media o di Buffer.

 

Buffer post lungo

 

Entrambi sono stati condivisi migliaia di volte su Twitter, Facebook, Google Plus, Linkedin e Pinterest.

E non hanno attirato solo moltissimi lettori. Ma anche TechCrunch e Mashable che si erano rifiutati di parlarne al momento del lancio.

 

Oggi Buffer gestisce 4 blog. Scrive su un’ampia varietà di argomenti, anche in forma breve. E hanno raccolto 4 milioni di dollari in venture funding. Questo è un ottimo esempio del potere dei contenuti lunghi.

 

Buffer tempi lettura 

 

Moz e BuzzSumo hanno analizzato più di 1 milione di articoli e pagine web, per capire qual è il fattore che più incide su condivisioni e backlinks.

 

La grande maggioranza dei contenuti non viene condivisa. E questa non è una sorpresa.

Ma quelli che vengono condivisi di più, sono contenuti lunghi.

 

Lunghezza scrittura post engagement

 

Anche Buffer ha fatto una ricerca e ha scoperto che tutti i suoi articoli avevano qualcosa in comune. Quelli più lunghi di 2.500 parole avevano più del doppio di interazioni, rispetto a quelli con meno di 2.000 parole. Quelli con meno di 500 parole non venivano proprio condivisi.

Lunghezza testo Buffer post

 

Scrivi tra le 1.800 e le 2.400 parole. Sembrerebbe essere questa la lunghezza ideale.

Ha un buon ranking nei motori di ricerca, riceve più condivisioni, likes, cuoricini e apprezzamenti vari.

Ma queste metriche valgono per gli algoritmi.

 

Qual è la lunghezza ideale di un contenuto per le persone?

Per trovare la risposta sono andato su Medium, il sito per la condivisione dei contenuti.

Da una ricerca approfondita è emerso che l’attenzione delle persone cala dopo 7 minuti (circa 1.600 parole).

Quindi il testo ideale ha tra le 1.600 e le 2.450 parole.

 

Lunghezza post attenzione utente Medium

 

 

Immagina di poter scrivere 2000 parole in due ore.

Potresti creare più contenuti, portare traffico di qualità al tuo sito e generare più contatti. 

Google ama i contenuti dettagliati. Come riportato da SerpIQ, i primi 10 risultati di Google hanno, nella maggior parte dei casi, più di 2.000 parole.

La domanda è: “Come riuscire a scriverli?”.

 

Lunghezza media contenuti migliori

 

Cambia approccio alla scrittura

Rifletti su quello che ti impedisce di scrivere. E scendi a patti. Ricordati che non esiste il testo perfetto e che i lettori perdonano qualche refuso. Anche se il tuo articolo ha delle imperfezioni, otterrai comunque buoni risultati sui motori di ricerca.

 

Come iniziare? Assumersi le responsabilità è la chiave per vivere di scrittura.

Trovare scuse non farà di te un professionista. 

 

via GIPHY

Partiamo da un dato di fatto: creare contenuti di qualità richiede tempoMa con il metodo giusto, può servirne molto meno.

Chiediti: “Quale storia mi racconto?” 

Questo è il suggerimento di Marie Forleo. E vale anche quando scrivi articoli che aiutano le altre persone. Se ti racconti che non sei in grado di scrivere 2.000 parole in due ore, non ci riuscirai. È semplice. 

Trovando alibi non diventerai un professionista. Per avere più visitatori, leads e clienti, cerca di migliorarti costantemente. Lascia che i benefici di fare blogging con continuità, ti spingano a fare di più. E meglio.

 

Benefici scrivere blog post

 

Parti dalle informazioni

Individuare skills e requisiti indispensabili al progetto è un compito fondamentale del project manager. Se non vengono messe insieme le risorse necessarie, il progetto fallirà. 

Una volta definito il problema, il passo successivo è la ricerca delle informazioni.

 

Cisco problem solving model

 

In molti non riescono a scrivere 2.000 parole su un argomento, per mancanza di dati.

Scrivere non vuol dire riempire un foglio bianco, ma conoscere l’argomento che si tratta. Per esempio, prima di cominciare a buttar giù questo articolo, ho raccolto diversi contenuti su come scrivere più facilmente e più velocemente. Queste informazioni mi sono servite per creare una prima traccia, che ho approfondito in seguito. 

È altrettanto importante che le fonti da cui attingi siano aggiornate. Soprattutto se scrivi di argomenti che cambiano velocemente. Quello che era corretto 6 mesi fa, potrebbe non esserlo più oggi.  

Se scrivi partendo dal presupposto che il passato si ripeta, potresti partire da ipotesi sbagliate.

Ma ci sono anche regole di scrittura valide da molti anni. 

È fondamentale fare una ricerca accurata e approfondita sull’argomento che vogliamo trattare. Non si può scrivere un testo efficace, senza informazioni corrette e aggiornate. 

Raccogliere informazioni ti sarà utile:

  • per saperne di più sull'argomento,
  • per scrivere i sottotitoli e gli elenchi puntati,
  • per creare le basi di un articolo ben strutturato.

 

Nella prima parte della ricerca non mirare alla perfezione. Il tuo obiettivo è raccogliere abbastanza informazioni per supportare il tuo punto di vista. Nel grafico che segue, Marshal D. Carper misura le 5 attività fondamentali della scrittura persuasiva. La pianificazione è il 15%, la revisione il 45%.

Carper processo scrittura

Il genio: 1% ispirazione, 99% sudore.

Thomas Edison
 

Pianificazione e raccolta di informazioni sono parte integrante della scrittura. Ma il lavoro più duro comincia con la fase di editing: è in questo momento che il testo viene perfezionato.

 

Ecco alcuni modi per raccogliere informazioni e fatti per il tuo prossimo articolo.

 

A. Leggi le pubblicazioni online.

Possono essere riviste, brochure, giornali e cataloghi prodotti da fonti autorevoli. E ti saranno utili anche per i backlinks e per l’ottimizzazione SEO. Quindi abituati a tenerne traccia. 

Un sito utile per trovare questo tipo di risorse è issuu.com, (le pubblicazioni sono utilizzabili gratuitamente). 

 

Segui questi passi e raccogli le informazioni per il tuo prossimo articolo:

I. Vai su issuu.com

In home page cerca la parola chiave che ti interessa (es. inbound marketing)

issuu home ricerca inbound

 

II. Seleziona i contenuti più interessanti

Filtra la ricerca secondo i criteri che ritieni più appropriati. Clicca la copertina della pubblicazione che ti ispira di più, per accedere gratuitamente al contenuto.

 

issuu risultati ricerca Inbound 

 

II. Estrapola le informazioni che ti sono più utili

Ad esempio, sfogliando “A new era of Marketing", mi ha aiutato la lista che vedi di seguito.

A new era of Marketing

 

Volendo scrivere su “Inbound vs. Outbound Marketing”, parto dalla parte destra della checklists. 

Ecco alcune alternative di titolo che potrebbero andar bene:

  • 12 tecniche di Inbound Marketing che potresti usare nel 2017
  • 12 Strategia di marketing Inbound per generare contatti con le email
  • Quali sono le 12 tattiche per attirare nuovi clienti per la tua azienda?

Quando sarà il momento di scrivere l’articolo, per ognuno di questi possibili titoli entrerai nello specifico delle singole attività (es. SEO & PPC, thought leadership, community building, influencer marketing, blogging, …)

 

B. Fai leva sui dati

Secondo Nielsen

“Il tuo business dipende dal trovare, capire e connettere i tuoi migliori clienti.”

 

Sono molte le agenzie, gli istituti e i centri di ricerca che fanno analisi su diversi target. Molti di loro postano i risultati sui propri blog o li sintetizzano in report che puoi scaricare (anche gratuitamente).

Siti come MarketingSherpa, HubSpot e ChicagoBooth.edu possono essere delle risorse importanti.

 

Hubspot marketing statistics

 

La pagina di Hubspot (approfondisci storia, mission e vision di Hubspot) che vedi qui sopra, raggruppa dati e informazioni da diverse fonti attendibili. Scrollando potrai trovare statistiche e report su l’ottimizzazione per i motori di ricerca, il social media marketing, il blogging, l’email marketing, la lead generation, la pubblicità tradizionale e le vendite.

 

Se il tuo articolo, per esempio, riguarda il SEO puoi integrarlo con alcune statistiche presenti sulla pagina:

 
“Solo il 22% delle aziende è soddisfatta dal proprio tasso di conversione”
(Econsultancy, 2016) [Click to Tweet]  
 
 
“La prima posizione nei risultati di ricerca di Google ha un CTR del 34,36%”
(Advanced Web Ranking, 2015) [Click to Tweet]  
 
 
“Il 30% delle ricerche da mobile sono collegate a un luogo.”
(Google, 2016) [Click to Tweet] 
 

Se cerchi altre statistiche, scarica gratuitamente l’ultimo report Hubspot sulle attività di marketing e di vendita, sui comportamenti dei consumatori e sui trend futuri.   

 

 

Quando scrivi 2.000 o più parole ricorda di sostenere le tue opinioni con i dati. Perché quello che vogliono i lettori, e i tuoi potenziali clienti, sono prove e soluzioni ai propri problemi. Questo vuol dire che la tua scrittura dovrà basarsi su una ricerca ben fatta ed essere ottimizzata per i motori di ricerca.

Così potrà essere utile per un periodo di tempo abbastanza lungo. 

 

C. Ricerca nei blog di settore

Indipendentemente da quale sia la nicchia in cui lavori, dovresti avere una lista di blog autorevoli scritti da persone influenti e thought leaders. Per esempio, tra quelli che preferisco sul topic “content marketing” ci sono Copyblogger e MarketingProfs 
 
Marketing Profs topic scrittura
 
Ecco come fare una prima ricerca. 
Scegli un topic (es. “Writing”) e ti appariranno molti articoli che potrai utilizzare come risorse. Se stai lavorando su una parola chiave più specifica (es. long-form content), potrai ricercarla all’interno del sito che ritieni più autorevole, digitando in Google:
Ognuno di questi contenuti potrà aiutarti a trovare informazioni e idee per scrivere sul tuo blog. 
 
Ma non pensare che share e like arrivino solo dalla lunghezza del contenuto. Secondo uno studio della Wharton School of Business, sono i contenuti emotivi quelli più coinvolgenti. Questi scienziati hanno analizzato ogni articolo pubblicato sul New York Times, per tre mesi. 
Hanno scoperto che i contenuti più condivisi, indipendentemente dalla loro lunghezza, trasmettevano ansia, senso di inadeguatezza o rabbia. 
 
 
bad news
 
Quindi non ha importanza solo in quante parole è scritto l’articolo. Più importante è che sappia emozionare e interessare i lettori. 
Anche per Jeff Bullas è importante che il racconto di una storia sia emozionante. Per fare storytelling suggerisce di usare la nostalgia, l’ammirazione e anche la paura.
Secondo Bob Leonard,I Brands B2B che entrano in contatto sul piano emotivo con i clienti potenziali, hanno il doppio delle possibilità di successo rispetto alle aziende che comunicano solo il prodotto o i suoi benefici funzionali.” 
 

D. Cita le fonti del tuo contenuto 

Fai attenzione quando usi dati di altre fonti. Ricordati che online si trovano spesso dati che fanno riferimento ad altre fonti, che a loro volta citano altre fonti. E non sempre viene citata la fonte primaria.

Questo potrebbe costituire un problema, anche per te. Perché i motori di ricerca, penalizzano la duplicazione dei contenuti, quindi evita di fare copia-e-incolla di lunghe parti di contenuto.

Il tuo compito è quello di cercare la fonte originaria e citarla. Anche solo con un link.

 

Facts Myths written on a chalkboard

 

Per te vanno meglio i contenuti lunghi o corti?

Il 60% del traffico organico si distribuisce sui primi tre risultati di ricerca.
Il 75% degli utenti non va oltre la prima pagina dei risultati di Goggle.
Quindi se la tua fonte di traffico principale è organica, meglio che privilegi i contenuti lunghi. Sono quelli che ti aiuteranno a migliorare il tuo ranking nei risultati di ricerca. 
 
Se invece hai un pubblico molto ampio, se i tuoi articoli si condividono (praticamente) da soli, forse i contenuti brevi ti possono bastare.
 
Se non sai cosa potrebbe funzionare per te, è il momento di fare dei test.
Posta 12 contenuti brevi, utili e interessanti sul tuo sito.
E altrettanti contenuti lunghi (usa la tecnica skyscraper). Analizza quali funzionano meglio.
Quali tengono i tuoi utenti più a lungo sul sito?
Quali generano più lead?
Quali più clienti? 
La cosa migliore è che sia il tuo pubblico a scegliere il tipo di contenuti che preferisce. 
 
 
 

Se posso aiutarti con i tuoi contenuti, volentieri.

 

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